Come controllare le fusioni di ghisa, Control and Services di Rosignano Solvay (LI) è leader in Italia e Toscana per i controlli non distruttivi nel settore industriale, clicca qui sotto per scoprire i servizi che ti offre.
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La saldatura comporta quasi sempre la realizzazione di due aree diverse tra loro, una termicamente alterata che si trova in prossimità di quella fusa e che quindi ha subito lo stress termico maggiore e quella fusa ovvero dove è avvenuta l’unione chimica dei due componenti: sarà necessario in questo caso sapere controllare le fusioni di ghisa accuratamente.
In queste zone infatti, può verificarsi una non piacevole caduta di resilienza, che è una delle caratteristiche che il saldatore cerca sempre di non ottenere.
Nella saldatura autogena una porzione della zona proviene dal materiale madre, che si fonde a quello d’apporto diluendo il composto che si viene a creare. Questa diluizione raggiunge alte percentuali nelle saldature a forte penetrazione, mentre rimani a valori modesti se è fatta manualmente, di solito, eseguita a passate successive.
E’ possibile misurare questa miscelazione, e questa tecnica rientra nel controllare le fusioni di ghisa, attraverso il rapporto di diluizione che è ottenuto tra il volume del materiale di base e quello della zona fusa.
Le saldature presentano a volte delle deformità dovute al ritiro il quale ha due manifestazioni caratteristiche: ritiro trasversale e ritiro longitudinale.
Per evitare o ridurre queste deformità è necessario uno studio sul controllare le fusioni di ghisa disponendo i pezzi da unire, dando una disposizione iniziale contraria al verso di come dovrà essere, e necessariamente bloccare fortemente i pezzi in modo da evitare movimenti angolari.